Casa di riposo o badante: cosa scegliere per un parente anziano

Sono tantissime le famiglie italiane che si trovano ad avere a che fare con le decisioni legate alla quotidianità di un parente anziano. Tra gli interrogativi più diffusi in questi casi rientra la scelta tra casa di riposo e badante. Cosa è meglio? Scopriamo, nelle prossime righe, qualche semplice consiglio!

L’importanza del confronto

La popolazione italiana è interessata da un invecchiamento sempre più importante. Questo porta, per ovvi motivi, numerose famiglie a dover affrontare le problematiche legate alla gestione di parenti anziani.

Per evitare problemi, è molto importante dare spazio al confronto. Ciò significa, in concreto, coinvolgere fin da subito i parenti più vicini al soggetto di terza età, chiedendo il loro punto di vista in merito alla sua gestione quotidiana.

I malumori e le incomprensioni a decisione presa possono essere a dir poco fastidiosi. Certo, il rischio che insorgano c’è sempre, ma è meglio partire mettendo le cose in chiaro.

Salute mentale

Premettendo il fatto che il consiglio migliore viene dato sempre dal medico, ricordiamo che un altro criterio da non dimenticare quando si tratta di scegliere tra casa di riposo e badante per un parente anziano riguarda la sua salute mentale.

Se l’anziano sta già vivendo una situazione di declino cognitivo, la casa di riposo non sempre è la scelta giusta. In Italia esistono strutture di ottimo livello come Villa del Sole a Bologna, case di riposo con personale d’eccellenza e spazi dove gli ospiti hanno la possibilità di dedicarsi ad attività ricreative.

Nonostante questo, se la persona anziana è in una condizione di declino cognitivo, il cambiamento drastico che è l’inizio della vita in casa di riposo può mettere una situazione delicata ulteriormente a repentaglio, aprendo la strada a un’ulteriore perdita di lucidità e compromettendo la serenità psicologica.

Spazi disponibili in casa

Nelle situazioni in cui si è propensi alla scelta di una badante per il proprio congiunto anziano, bisogna tenere presente anche un fattore che non ha nulla a che fare con le sue condizioni.

Di cosa stiamo parlando? Degli spazi disponibili in casa. Quando si parla del lavoro delle badanti, infatti, si inquadra un percorso che vede delle persone entrare nella vita di una famiglia a loro estranea.

Questo, per forza di cose, comporta delle difficoltà di adattamento. Ecco perché, se si ha intenzione di prendere una badante, è opportuno valutare bene la possibilità di riservarle una camera tutta per sé e anche uno spazio per il relax.

Il valore dell’empatia

Sia che si opti per la badante, sia che si decida di affidare un parente anziano alla professionalità del personale di una casa di riposo, non bisogna mai dimenticare il valore dell’empatia.

Se al primo impatto l’incontro con i medici e/o gli educatori o con la badante non si avverte una connessione emotiva, è il caso di fermarsi un attimo a valutare la situazione. La gestione della quotidianità di un anziano è qualcosa di molto complesso e, se si ha il sospetto che le persone che si occupano di questa mansione non ci mettono il cuore, forse vuol dire che non sono quelle giuste.

Referenze degli amici: come gestirle

Una parentesi doverosa quando ci si trova a decidere tra casa di riposo o badante per un parente anziano riguarda le referenze degli amici. Ascoltare i loro consigli in merito a una struttura o a una persona è utile, ma non bisogna mai dimenticare che si tratta di esperienze soggettive, motivo per cui, prima di fare la scelta definitiva, è opportuno verificare di persona la situazione e organizzare degli incontri conoscitivi (nel caso della badante, è obbligatorio per legge il periodo di prova).

Pamela Tela

Caporedattore e amministratrice del sito salute-medicina.com curo i contenuti e i comunicati stampa salute e medicina per poi proporrle ai nostri lettori.