Malattia da graffio di gatto

I gatti sono animali eccezionali, autonomi, non chiedono altro che acqua e da mangiare oltre ad un posto dove fare i loro bisogni ma sanno anche dare tanto affetto al loro padrone. Talvolta, anche involontariamente, giocando, possono provocare dei graffi con le loro unghie affilatissime e questi possono anche dare problemi.

Il graffio del gatto

Il gatto è un animale particolarmente pulito, passa diverso tempo della sua giornata a pulirsi ma questo è anche uno degli elementi che può rappresentare per l’uomo il veicolo per la malattia da graffio del Gatto, anche chiamata scientificamente Bartonellosi.

L’agente patogeno è il batterio Bartonella Henselae di tipo II sebbene esistano diversi altri ceppi di tale microrganismo. Il gatto che ha in se questo batterio è generalmente asintomatico, per cui nulla può far pensare alla possibilità che ti infetti.

Il batterio arriva al gatto di solito tramite i morsi delle pulci ma anche le zecche sono in grado di infettare l’animale. Il microbo, dunque, si annida nella cute del gatto che, grattandosi, lo acquisisce tra le sue unghie.

Evidentemente è sufficiente un graffio per trasmettere lo stesso batterio all’uomo ma tale batterio si può annidare anche nel cavo orale attraverso il leccamento delle unghie o della cute, per cui anche il morso rappresenta una via di trasmissione all’essere umano.

I sintomi della Bartonellosi

I gatti di strada rappresenta un rischio doppio di trasmissione della malattia rispetto al gatto domestico anche se in genere tendono più a scappare che ad aggredire. La malattia si presenta con lo sviluppo di una papula nella sede di inoculazione a distanza di 5 giorni dal graffio o morso, il tempo di incubazione del batterio.

Non ogni graffio dà origine alla malattia, dipende dalla carica batterica presente nelle unghie del gatto e dalla risposta del sistema immunitario dell’uomo. Oltre alla papula si osserva un ingrossamento dei linfonodi e anche febbre in alcuni pazienti.

Solitamente i linfonodi maggiormente ingrossati sono quelli ascellari, i primi a captare il microbo entrato da un graffio sulla mano o sul braccio. La papula spesso guarisce spontaneamente in periodo variabile da qualche giorno a qualche settimana.

Talvolta si verifica una lesione congiuntivale dovuta ad autoinfezione, toccandosi l’occhio con le dita infette. I linfonodi infetti possono provocare dolore ma nella fase iniziale restare molli e fissi mentre se la malattia progredisce diventano fluttuanti e si possono anche verificare fistole cutanee.

Spesso i sintomi vanno oltre la manifestazione locale presentandosi anche come mal di testa, malessere generale, dolori articolari, mal di gola e diminuzione dell’appetito.

Complicazioni

Occorre segnalare che in casi rari la malattia da graffio del gatto può dare complicazioni anche di una certa gravità come granulomatosi a carico di milza e fegato ma pure complicazioni a carico del sistema nervoso ed endocardite, in genere in pazienti già affetti da altre patologie valvolari.

La cura

Nelle persone senza problemi del Sistema Immunitario in genere non è necessaria nessuna terapia anche perché una terapia antibiotica in questi casi non ha mostrato di incidere significativamente sul decorso della malattia, conviene attendere la guarigione spontanea monitorandone l’andamento.

Molto diverso è il caso di pazienti immunodepressi nei quali la terapia si rende assolutamente necessaria. Si rendono utili gli antinfiammatori mentre l’applicazione di calore sulla parte colpita lenisce sensibilmente il dolore.

Il batterio Bartonella Henselae di tipo II è sensibile a molti antibiotici di uso comune. Il medico ha, pertanto, diverse armi a disposizione da usare come, ad esempio, l’amoxicillina, le cefalosporine di III generazione, i macrolidi, la rifampicina e diversi altri.

La terapia va assunta generalmente per un periodo tra 7 e 14 giorni ma nei pazienti immunodepressi va assunta per almeno 6 settimane.

Pamela Tela

Caporedattore e amministratrice del sito salute-medicina.com curo i contenuti e i comunicati stampa salute e medicina per poi proporrle ai nostri lettori.