I Social sono pericolosi per gli adolescenti

Basta guardarsi intorno, osservare i nostri figli o comunque i giovani che incroci per strada, osservarli quando sono insieme in gruppo per capire che i Social hanno stravolto il modo di essere dei giovani, per certi versi anche positivamente ma soprattutto negativamente. I Social possono essere considerati addirittura pericolosi per i nostri figli?

Come i giovani usano i Social

I Social hanno la condivisione alla base della loro funzione. Facebook è nato come strumento di condivisione tra gruppi di studenti universitari negli Stati Uniti. Alla sua origine, quindi, aveva una una vera funzionalità, non era come oggi la funzione di sfogo, di dialogo effimero.

Oggi se frequenti Facebook trovi di tutto, soprattutto troverai contenuti assolutamente personali, la messa in piazza di stati d’animo, di sfogo, soprattutto di ricerca di consenso attraverso i “Like“, come se il naturale bisogno umano di consenso ed approvazione fosse la ragione di vita, senza la quale si cade in depressione.

I giovani sono alla costante ricerca di approvazione, si popolarità, un Like in più è diventato fondamentale per la loro vita ma questo sottintende un grave impoverimento della personalità, dell’identità e questo si nota anche nell’apparenza dei giovani: sembrano fatti tutti con lo stampino, tutti vestiti con lo stesso stile, spesso con indumenti della stessa marca.

L’isolamento da Social

Si capisce che la vita va avanti, che il progresso avanza e non si può stare fermi, ma il problema sopravviene quando del progresso se ne fa un uso sbagliato. Oggi i giovani usano i Social in modo compulsivo che solo apparentemente porta ad un contatto diffuso, all’allargamento dei contatti sociali.

In realtà i Social portano ad una depersonalizzazione del contatto, tutto è temporalmente accelerato, il rapporto puramente virtuale e si possono riconoscere tratti compulsivi e di dipendenza da Social.

Vediamo i giovani che escono in gruppo, ciascuno con le cuffiette alle orecchie e lo Smartphone in mano come un naturale prolungamento del braccio. Vanno magari a sedersi su una panchina, insieme ma ciascuno isolato: questo è socializzare?

I Social provocano depressione e disturbi psicologici

Un gruppo di ricercatori dell’Università della Pennsylvania è arrivata a dimostrare un legame preciso tra utilizzo massiccio dei Social e disturbi psicologici, isolamento, ansia depressione.

Lo studio ha diviso giovani, soprattutto adolescenti, in due gruppi; il primo ha acconsentito di utilizzare i Social, Instagram e Facebook per non più di dieci minuti ciascuno al giorno, l’altro gruppo è stato libero di usare gli stessi Social per tutto il tempo che si desiderava, risultato francamente molto.

Il primo gruppo, sottoposto successivamente a specifici test, non ha evidenziato alcun problema psicologico, i giovani dell’altro gruppo hanno evidenziato dallo stesso test un patimento relativo al senso di solitudine, disturbi d’ansia fino anche alla Depressione.

Tra i disturbi evidenziati anche insicurezza e frustrazioni. Questo evidenzia ciò che molte persone già da tempo sospettavano e che è stato confermato in via scientifica dai ricercatori americani; L’abuso dei Social provoca isolamento nei giovani, indisponibilità al dialogo personale e insorgenza di alterazioni comportamentali oltre a disagi di carattere psicologico.

Cosa dovrebbero fare i genitori

Nessuno ha in mano la verità assoluta ma a questo punto ci sentiamo di dover dare alcuni consigli ai genitori soprattutto di figli adolescenti, in cui il carattere e la personalità è in formazione.

Non è possibile negare l’uso del Social ai propri figli, isolandoli dal contesto sociale in cui vivono ma sicuramente è opportuno limitarne l’uso, soprattutto costringendo i figli a staccarsi dallo Smartphone almeno di notte, per non essere disturbati nel loro sonno.

I Social possono anche nascondere insidie per gli adolescenti, attraverso falsi profili che possono mettere in pericolo i ragazzi. L’uso dei Social deve essere vigilato perché gli adolescenti non hanno la malizia di pensare alle cose nascoste e pericolose, un genitore deve essere attento.

Molti fatti di cronaca comprovano ciò che stiamo affermando e confermano altresì la necessità di vigilare anche se questo provoca malumore nei figli, come dire? Meglio che piangano per questo piuttosto che per altro di più grave.

Pamela Tela

Caporedattore e amministratrice del sito salute-medicina.com curo i contenuti e i comunicati stampa salute e medicina per poi proporrle ai nostri lettori.