Assistenza agli anziani: la badante vigila anche sull’aspetto sanitario?

Le persone anziane sono un po’ come i bambini. Richiedono attenzione costante, presenza, assistenza a 360 gradi. Che tu stia cercando delle badanti Torino o in qualunque altra città, devi tenere ben chiara la situazione. Devi sapere quali sono le loro mansioni e come creare la giusta armonia in casa per il benessere della persona che va assistita.

La terapia clinica

La badante ha il compito di assistere sia le persone che hanno un certo grado di autonomia sia le persone non più autosufficienti. È importante dunque che sappia seguire anche la persona anziana in quello che è il suo percorso farmacologico quotidiano. Deve in altri termini sapere quando somministrargli le medicine, quando è necessario una iniezione intramuscolare, deve saper dosare i farmaci secondo le indicazioni del medico e secondo gli orari prestabiliti. Proprio per questo sarebbe opportuno effettuare una scelta preferendo soggetti che abbiano delle competenze in ambito sanitario, o comunque siano referenziati e sappiano bene come gestire l’assistenza agli anziani. Ovviamente, esser preparati non vuol dire che la badante possa modificare la terapia prescritta dallo specialista.

Le emergenze

Va da sé che una badante, un’assistente familiare viva con la persona anziana, e in molti casi dorma anche a casa sua. Questo la rende responsabile di una ulteriore incombenza, ovvero vigilare sulla persona assistita e allertare i suoi familiari e i soccorsi in caso di necessità. Per rendere più semplice la gestione delle emergenze alla badante, chi la assume dovrebbe mettere a sua disposizione un elenco di recapiti a cui potersi rivolgere nel caso dovesse accadere qualcosa. Se la badante non è italiana, le informazioni vanno date nel modo più chiaro e preciso possibile, per permetterle di agire tempestivamente in caso di bisogno

Dal momento che l’emergenza la gestisce lei, la badante deve avere un minimo di conoscenza anche se generica circa le patologie dell’anziano, così, in caso di telefonata al 118, ad esempio, saprà spiegare il malore e saprà far capire ai soccorsi ciò di cui ha bisogno.

Le relazioni emotive

Non possiamo nascondere che gli anziani hanno un sentimentalismo e una sensibilità che andrebbero assecondati. La badante oltre ad occuparsi della casa, della dieta e dell’aspetto medico, deve anche essere una buona compagna. Non solo bisogna instaurare con la persona anziana un contatto empatico, ma bisogna stimolarla a chiacchierare, a ridere, a scherzare. Perché no, anche un gesto affettuoso o una coccola possono essere sane cure per la persona che si assiste. Motivo per cui la lavoratrice assunta deve essere caratterialmente paziente, comprensiva, protesa all’ascolto e desiderosa di comunicare con chi ha di fronte, perché i piccoli gesti fanno la differenza.

Incentivare la socializzazione

Nessuno dice che un anziano debba rimanere segregato in casa e non possa avere la sua vita sociale. Anzi, la presenza della badante deve esser emotivo in più per farla uscire, per portarla a spasso, per portarla a visita medica e tanto altro ancora. Se è ancora nelle condizioni di passeggiare, un bel giro al parco potrebbe essere una manna dal cielo, anche perché potrebbe incontrare vecchi amici, o farsene dei nuovi, con cui scambiare quattro chiacchiere. È un modo come un altro per tenere gli anziani attivi, stimolati e desiderosi di continuare la propria vita con serenità.

La routine potrebbe essere deprimente per gli anziani, ma grazie alla presenza della badante si può fare di più. Si può dare alle persone assistite lo stimolo giusto per dare un senso alla vita che gli rimane. E proprio questa passione deve trasmetterla proprio l’assistente, con la sua dolcezza e la sua capacità di dialogo. La badante appiana il senso di solitudine, e regala il sorriso troppe volte persone nell’età avanzata.

Pamela Tela

Caporedattore e amministratrice del sito salute-medicina.com curo i contenuti e i comunicati stampa salute e medicina per poi proporrle ai nostri lettori.