La Circoncisione maschile

Recenti fatti di cronaca drammatici hanno portato alla ribalta una pratica medica che ha diverse origini ma che, purtroppo, in alcuni casi come quelli citati hanno avuto come soggetti agenti non medici e in adeguato ambiente ospedaliero ma sedicenti medici che hanno operato in case civili, provocando danni e addirittura la morte di bambini nell’esecuzione della circoncisione.

Cos’è la circoncisione

La circoncisione maschile consiste nella rimozione chirurgica del prepuzio che è la parte di pelle retrattile che ricopre il glande. Questa porzione di pelle è di fatto la continuazione del resto della pelle che ricopre il pene.

Esistono diversi motivi che portano alla circoncisione ma occorre dire subito che si tratta sempre di un intervento chirurgico, ,per quanto sia di tipo tra i più semplici e in quanto tale deve essere rigorosamente eseguito da personale medico e in ambiente sterile e sotto stretto controllo medico durante la sua esecuzione.

Le moderne tecniche rendono l’intervento di circoncisione poco doloroso e sicuro se realizzato secondo le norme igieniche e chirurgiche adeguate ma parecchio rischioso, come dimostrato dai fatti, se eseguito al di fuori del giusto contesto e da persone non titolate.

Quali motivazioni per la circoncisione

L’intervento di circoncisione può avere diverse motivazioni di carattere medico ma anche tradizionali, sociali, quindi:

  • Ragioni mediche
  • Motivi religiosi e culturali
  • Prevenzione di infezioni (ad esempio per prevenire l’HIV)

Le motivazioni mediche

La circoncisione può avere motivazioni in casi in cui vi siano problemi funzionali come è la fimosi, una condizione nella quale il prepuzio è troppo stretto e rende difficoltoso o impossibile il suo ritiro dal glande causando dolore nell’erezione e talvolta anche difficoltà al passaggio dell’urina.

La parafimosi è la condizione in cui il prepuzio riesce a ritirarsi ma poi non riesce a tornare alla sua normale posizione, stringendo il glande e provocandone il gonfiore. Occorre intervenire rapidamente per evitare l’instaurarsi di complicazioni anche di una certa gravità al pene a causa del ridotto apporto sanguigno.

Anche nella Balanite ricorrente, una patologia in cui prepuzio e glande sono sede di infiammazione e infezioni, la circoncisione può essere risolutiva. E’ poi stato dimostrato che la circoncisione riduce il rischio di contrarre l’infezione da HIV nei soggetti eterosessuali e per questo entra a far parte dei programmi di prevenzione in Paesi nei quali il rischio di infezione è particolarmente elevato.

In genere si perviene alla decisione di praticare la circoncisione per motivi medici dopo aver esperito ogni tentativo terapeutico possibile senza risultati.

La circoncisione tradizionale

In alcune culture e religioni la circoncisione deve interessare tutti i maschi, come nella religione ebraica e tra i musulmani. Questo deve avvenire, nelle loro tradizioni, nei primi mesi di vita mentre i protocolli medici ospedalieri considerano questo intervento come attuabile non prima dei 4 anni di età.

Questo pone dei problemi in quanto per rispettare i dettami di queste religioni e culture i genitori dei bambini si affidano a dubbi personaggi affrontando gravi rischi di infezione e di arresti cardiaci nei bambini, drammaticamente documentati dai fatti di cronaca.

La convalescenza dopo la Circoncisione

L’intervento di circoncisione avviene in Ospedale in anestesia generale, locale o spinale. I tempi di guarigione sono piuttosto rapidi ma occorre osservare dei tempi ben precisi.

Di norma si prescrive un’astensione dal lavoro per una settimana mentre per riprendere i rapporti sessuali bisogna pazientare almeno per quattro settimane. E’ possibile che per alcuni giorni dopo l’intervento si possano avvertire fastidi e un modesto dolore al glande che si risolve facilmente assumendo Ibuprofene o Paracetamolo.

E’ bene nei primi giorni indossare biancheria comoda, ampia e applicare sul pene glicerina ad evitare che il pene stesso, che può dare secrezioni esterne, possa appiccicarsi ai tessuti della biancheria intima.

Successivamente all’intervento sono possibili infiammazioni, gonfiore e sanguinamento che si verificano in ragione di una variabilità tra il 2 e il 10% dei casi. Rivolgersi sempre al medico per la valutazione dell’opportunità di instaurare una adeguata terapia.

Pamela Tela

Caporedattore e amministratrice del sito salute-medicina.com curo i contenuti e i comunicati stampa salute e medicina per poi proporrle ai nostri lettori.