Un batterio pericoloso dal pollo

Oggi vogliamo affrontare un problema di salute che può assumere anche caratteri di una certa pericolosità per la salute: si chiama Campylobacter, in batterio che esplica la sua azione nell’apparato digerente ma che può diffondersi ad altri distretti corporei. Sono riferite dalla scienza 18 varietà di questo batterio ma soltanto 13 possono causare malattia nel genere umano. Il batterio in questione si trova soprattutto nella carne di pollo e a questo proposito riteniamo utile richiamare l’attenzione sui comportamenti in cucina. Tutti i cuochi sanno bene come la carne di pollo debba essere rigorosamente tenuta separata dagli altri alimenti e che quando si tratta questa carne è assolutamente indispensabile un’accurata successiva attenzione all’igiene della mani e di quanto utilizzato, tagliere, coltelli, piatti eccetera.

La lavorazione della carne di pollo, infatti, è un’operazione delicata sotto il profilo dell’igiene e troppo spesso si utilizzano, soprattutto nelle cucine di casa taglieri e quant’altro utilizzato per trattare la carne di pollo anche per altre operazioni senza provvedere preventivamente ad un’accurata pulizia degli stessi. Il Campylobacter è un batterio che si trova nella carne di pollo che ha il suo habitat preferenziale laddove i livelli di ossigeno sono ridotti, è resistente a temperature tra i 30 e i 47 °C ma resiste molto bene anche al congelamento, per cui le carni di pollo congelate mantengono comunque attivo questo batterio che ha, invece, vita corta nell’ambiente.

Cosa provoca il Campylobacter

Siccome questo batterio predilige l’apparato digestivo per il suo sviluppo, l’enterite è la principale manifestazione patologica ma non è l’unica. In una certa percentuale di casi può anche essere responsabile di:

  • Meningite
  • Artrite
  • Aborto Spontaneo
  • Proctite

Sono rari i casi di morte a seguito di infezione da parte di questo batterio ma si registrano comunque dei casi, soprattutto a seguito di setticemie secondarie all’infezione.

L’infezione avviene a causa di consumo di carne di pollo poco cotta ma anche tramite contagio di altri alimenti per contatto con superfici contaminate o mani non accuratament6e pulite dopo il contatto con carne di pollo. Occasionalmente sono stati riscontrati anche casi di contagio attraverso il contatto accidentale con feci di gatto e di cane mentre il contagio tra persone è estremamente raro ma la possibilità di contagio esiste per un periodo di diverse settimane dalla guarigione della persona infettata. La malattia causata da questo batterio è diffusa in tutto il mondo ma con maggiore incidenza nei Paesi in via di sviluppo per le minori condizioni igieniche e si stima che questo batterio sia il principale responsabile della maggior parte delle gastroenteriti diagnosticate in tutto il pianeta.

Sintomi e cura

Nella maggior parte dei casi la malattia si presenta sotto forma di gastroenterite, quindi con una netta prevalenza di diarrea e vomito che comportano una certa esposizione al rischio di disidratazione e perdita di sali minerali che possono provocare altri problemi, anche a carico del cuore. Dolori addominali, febbre anche elevata e anche in alcuni casi convulsioni accompagnano l’infezione da parte di questo batterio. Si può verificare una batteriemia, una diffusione dei batteri nel sangue che vanno a provocare infezioni disseminate a molti organi con una notevole difficoltà di controllo medico e per questo esitare in setticemie fatali. La cura consiste in una terapia antibiotica, nella reintegrazione di liquidi persi per via della profusa diarrea e vomito e ovviamente, di conseguenza reintroduzione di sali minerali. Naturalmente la prevenzione consiste nell’igiene assoluta in cucina, nella separazione del pollame da altri alimenti, preferibilmente nell’uso di guanti monouso nel trattamento del pollame e l’igienizzazione degli attrezzi da cucina dopo aver trattato la carne di pollo.

Pamela Tela

Caporedattore e amministratrice del sito salute-medicina.com curo i contenuti e i comunicati stampa salute e medicina per poi proporrle ai nostri lettori.