Sconfiggere la Ptosi addominale con la chirurgia estetica

La ptosi addominale è una condizione che prevede la comparsa di quantità di cute eccessiva, che possono essere anche accompagnata da uno strato adiposo, di consistenza più o meno abbondante, che tipicamente peggiora il problema, rendendo ancora più pronunciata la ptosi verso il basso.

L’eccesso di cute si può correggere, ed è questa la tecnica unica che possiamo ritenere come funzionante, con un intervento di chirurgia estetica e ricostruttiva, che permette, con un’operazione che può essere ritenuta ormai di routine almeno presso i grandi studi del nostro Paese.

Come si opera la ptosi addominale? Quali sono i migliori interventi? Qual è il decorso? Quali sono le informazioni che necessariamente dobbiamo considerare prima anche soltanto della visita conoscitiva dal chirurgo estetico?

Uno degli interventi della categoria delle addominoplastiche

La categoria entro la quale dobbiamo iscrivere l’intervento chirurgico per correggere la ptosi addominale è l’addominoplastica, ovvero quel novero di interventi che ha come scopo quello di correggere l’estetica dell’addome, dalla parte alta alla parte bassa.

Tra i diversi interventi, e tra i più richiesti data la frequenza del problema, soprattutto superata la soglia dei quaranta anni di età, troviamo proprio l’addominoplastica correttiva dell’addome pendulo, un intervento che riesce a ripristinare, soprattutto per problematiche che non siano eccessivamente gravi, condizioni di assoluta normalità e di piacevolezza estetica.

Chi può rivolgersi al chirurgo per questo tipo di intervento?

Sono in realtà moltissime le cause che possono portare a sviluppare l’addome pendulo: dalla gravidanza ai dimagrimenti molto rapidi, e comunque qualunque tipo di evento o condizione che comporti una rapida riduzione della massa addominale.

Si sviluppa tipicamente in età avanzata, quando i tessuti non sono purtroppo più elastici al punto tale da rientrare spontaneamente. Il tessuto, ormai non più elastico, rimane delle stesse proporzioni, e non esistendo più la tensione che gli permetteva di rimanere in alto, comincia a pendere verso il basso.

Come avviene l’intervento?

Tipicamente in anestesia generale ed è richiesto un ricovero di uno o due notti successivamente all’intervento. Per i casi invece meno gravi, si può procedere, soprattutto con tecniche innovative di anestesia locale, con interventi di Day Hospital, che permettono al paziente di uscire sulle proprie gambe il giorno stesso dell’intervento.

L’intervento prevede una rimodellazione dei tessuti sottostanti l’addome, compresi i muscoli, e nel caso anche una piccola liposuzione, per ridurre la quantità di grasso eventualmente presente.

Ci sono rischi collegati alla chirurgia per ptosi addominale?

Si tratta comunque di un intervento chirurgico e dunque valgono tutte le avvertenze tipiche che riguardano gli interventi di questo tipo. L’intervento deve essere svolto in cliniche autorizzate e, possibilmente, da un bravo chirurgo, se ve n’è la possibilità il miglior chirurgo del settore.

Ci sono rischi di complicazione minimi che riguardano l’intervento, come sanguinamenti, perdita di sensibilità e infezioni, che però possono essere mantenuti al minimo ricorrendo alle prestazioni di un chirurgo che svolga di frequente questo tipo di interventi.

L’intervento chirurgico per ptosi addominale è comunque l’unica alternativa che si può praticare per superare il problema. Tenendo conto dei rischi, sarà comunque una delle possibilità da considerare se il problema dell’addome pendulo ha cominciato a portare problemi.

 

Pamela Tela

Caporedattore e amministratrice del sito salute-medicina.com curo i contenuti e i comunicati stampa salute e medicina per poi proporrle ai nostri lettori.